Cattedrale
San Lorenzo
STORIA
L'imponente Cattedrale di San Lorenzo si erge al centro della città di Perugia e prende il posto di una più antica chiesa edificata in stile romanico databile al XII secolo, costruita a sua volta su quella che era la zona dell’acropoli etrusca e romana, oggi ipogea. Una cattedrale quindi che trova continuità con la parte sotterranea della città, in un luogo dedicato al culto delle divinità fin dal VII secolo a.C.
Nel marzo dell'anno 1300 le magistrature comunali perugine constatarono che le dimensioni della Cattedrale romanica non erano più adeguate ad una città in piena fase espansiva e decisero di commissionare la costruzione di un edificio più solenne, ampio e luminoso. Architetto di questo nuovo e importante cantiere cittadino fu fra Bevignate, un monaco dell'ordine benedettino di S. Silvestro al quale vennero affidati anche i lavori della Fontana Maggiore, dell'acquedotto di Perugia, e del Duomo di Orvieto, le espressioni architettoniche più rappresentative dell'Umbria medievale. I lavori per la costruzione della nuova Cattedrale partirono ufficialmente solo nella seconda metà del ‘300 e si protrassero per oltre un secolo, fino al 1487. Il rivestimento in pietra locale bianca e rosa che ricopre solo la fascia più bassa dell’edificio è un’evidenza del lungo cantiere, che porta il lato lungo del Duomo ancora oggi ad essere incompleto. I numerosi elementi che arricchirono la nuova facciata sono memoriali di alcuni importanti eventi della storia cittadina, come la Guerra del Sale che vide contrapporsi Perugia a papa Paolo III nel 1540.
A testimonianza dell’evento infatti è esposta, sopra la porta d’ingresso, la statua lignea del Crocifisso di Sale e poco sotto, sulla scalinata, si trova il monumento dello scultore manierista Vincenzo Danti (Perugia, 1530 – 1576) che raffigura Giulio III (1553), il pontefice che restituì alla città le magistrature perse a seguito della guerra.
Una cattedrale a sala per Perugia
Entrando in Cattedrale si percepisce tutta la sua imponenza, la luce che entra dalle colorate vetrate rende l’ambiente accogliente e lo slancio verticale dei pilastri ottagonali dona ampiezza alle tre navate di eguale altezza, rendendo evidenti i tratti e la natura gotica di questa “chiesa a sala” (Hallenkirche), caratterizzata poi da un carattere tardo-barocco.
L’originario aspetto della Cattedrale è andato quasi del tutto perduto a causa dei numerosi rifacimenti interni che ne modificarono i tratti quattrocenteschi. Altari policromi arricchivano le pareti della chiesa e la sua veste rinascimentale è oggi in parte visibile solo nelle decorazioni pittoriche della sacrestia maggiore datati tra il 1573 e il 1576. Dal punto di vista estetico l’intervento più rilevante è databile al XVIII secolo, con la marmorizzazione dei dieci imponenti pilastri centrali voluta dal Vescovo Gioacchino Pecci, poi papa Leone XIII, e la realizzazione del complesso iconografico affrescato nelle volte e concepito come una movimentata visione celeste popolata di santi e angeli.


MATER GRATIAE
Opera di grande e sincero affetto devozionale plurisecolare è poi il dipinto murale che si trova su uno dei pilastri al centro della navata della Cattedrale.
L’immagine rappresenta la Mater Gratiae, cioè la Madre della Grazia: Maria incinta è la sola protagonista del dipinto, si presenta in piedi con le mani protese in avanti e lo sguardo fisso davanti a sé, mentre sembra avanzare verso l’osservatore, pronta ad accogliere la fede e a farsi mediatrice tra i bisogni umani e Gesù. Il dipinto viene datato intorno al 1515. Il suo autore non si conosce con certezza: alcuni studiosi hanno attribuito l'opera a Pietro Vannucci, il Perugino, mentre altri al suo allievo Giannicola di Paolo. Questa immagine è ancora oggi oggetto di profonda venerazione da parte dei perugini che da cinque secoli si affidano alla sua protezione e intercessione, evidenziando il profondo legame tra la Vergine Maria e la città.

SANTO ANELLO
La Cattedrale di San Lorenzo è testimonianza viva della storicità di Perugia e come se fosse uno scrigno, custodisce ancora oggi il prezioso monile che arriva in città tramite un furto nel 1473: il Santo Anello.
La tradizione racconta che questo misterioso oggetto fosse l’anello nuziale di San Giuseppe e della Vergine Maria, conservato precedentemente nella città di Chiusi. La “reliquia” è racchiusa ancora oggi nella cassaforte che si trova nella parte superiore dell’altare e viene esposta al pubblico in un magnifico reliquiario d’oro grazie all'impiego di una macchina scenografica settecentesca che attiva il meccanismo di discesa. La “calata” avviene solo due volte all’anno, nei giorni 29 Luglio, per ricordare la data di consegna dell’Anello alla cattedrale nel 1488, e il 12 Settembre, festa del Santissimo Nome di Maria. La cappella intitolata a San Giuseppe, meglio nota oggi come Cappella del Santo Anello, presenta al centro dell’altare neoclassico il dipinto raffigurante lo Sposalizio della Vergine del pittore francese Jean Baptiste Wicar realizzato nel 1825. In origine la cappella ospitava lo Sposalizio della Vergine di Pietro Perugino databile 1501-1504, capolavoro trafugato dall’armata napoleonica e oggi conservato al Musée des Beaux-Arts di Caen, in Francia.

CAPPELLA DI SAN BERNARDINO
In cattedrale è conservato anche uno dei capolavori del Manierismo italiano, la Deposizione di Cristo di Federico Barocci (1535-1612)
opera commissionata al pittore urbinate dalla corporazione della Mercanzia e arrivata a Perugia la notte di Natale del 1569. Il dipinto si trova al centro dell’altare della cappella di San Bernardino ed è tra le più belle conservate in città. Rappresentò un punto di riferimento importante per i pittori locali dell’epoca e per la pittura sacra in genere grazie al perfetto accordo tra forma e movimento, luce e colore, innovazione e tradizione.

OPERE
La Cattedrale di San Lorenzo non è solo un luogo sacro ma un memoriale in continua evoluzione. È uno scrigno imponente e accogliente che custodisce e protegge tasselli della storia religiosa, sociale e culturale di Perugia.
Il un gonfalone fu realizzato per essere portato in processione per chiedere l’intercessione di Maria e i santi affinché l’epidemia di peste che aveva colpito la città potesse terminare. L’opera è ancora oggi anche una delle testimonianze più significative della storia urbanistica della città medievale, mostrando lo skyline di Perugia ricco delle antiche case-torri.
Dietro all’altare maggiore si erge poi uno dei capolavori della tarsia rinascimentale, il coro intarsiato firmato da Giuliano da Maiano e Domenico del Tasso, datato 1491 e restaurato grazie ad un lungo lavoro di alto artigianato dopo l’incendio del 1985.
Alzando lo sguardo, anche le vetrate realizzate tra il XVI ed il XX secolo raccontano lo scorrere del tempo e nel loro insieme compongono una vera e propria Bibbia di luce: i colori diventano mediatori della Parola di Dio e simbolo della presenza divina.
